Legge 194 sul diritto di interruzione di gravidanza. Una delle migliori al mondo

di redazione 26/03/2018 CULTURA E SOCIETÀ
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E' una delle leggi della Repubblica fra le più dibattute sia nella fase che portò alla sua promulgazione, alla fine degli anni settanta, sia in questi ultimi anni poichè è spesso oggetto di critiche da parte di chi vorrebbe rinnovarla, modificarla o addirittura eliminarla. Fatto sta che Legge 194, quella sul diritto dell'interruzione di gravidanza riceve un attestato internazionale di validità proprio a ridosso dell'anniversario dei 40 anni della sua entrata in vigore.

 L'analisi è degli esperti del Guttmacher Institute americano, che hanno appena pubblicato un rapporto sull'accesso all'interruzione di gravidanza nel mondo.

Il nostro paese, si legge nel documento, fa parte di quelli che hanno le leggi meno restrittive sull'aborto, nonostante l'ancora elevato numero di medici obiettori. Contrariamente a quello che si può pensare, sottolineano gli esperti, a un maggiore proibizionismo non corrisponde un tasso minore, anzi.


    Nei paesi dove è illegale ci sono in media 37 interruzioni ogni mille donne in età fertile, mentre dove è permesso 34 ogni mille. "Le proibizioni - scrivono gli esperti - hanno invece l'effetto di aumentare il rischio di aborto non sicuro". 

Se la legge 194 è quindi sulla carta la migliore possibile sia per diminuire gli aborti, come dimostra il dato italiano di 6,5 aborti ogni mille donne, in continuo calo, che per garantirne la sicurezza, sull'applicazione, c'è più di qualche neo, sottolinea all'ANSA Katrine Thomasen del Center for Reproductive Rights, uno degli autori del rapporto.

"La legge impone un obbligo legale alle autorità di garantire alle donne l'accesso ai servizi. - spiega -. Tuttavia nella pratica spesso le donne hanno grandi difficoltà, c'è un numero insufficiente di personale non obiettore in molte regioni e strutture".
   


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